il sesto gusto 1


Mentre alcuni di noi stanno ancora cercando di identificare il gusto umami, le ricerche negli ultimi anni hanno portato all’identificazione di un sesto gusto fondamentale: il sapore di “grasso”.

l’ipotesi che già da anni circolava tra i ricercatori, ha trovato conferma con l’identificazione di specifici recettori ( la glicoproteina CD36) in papille gustative sensibili agli acidi grassi alimentari.

Precedenti ricerche avevano mostrato che il grasso provocava una specifica sensazione in bocca, ma in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Chemical Senses gli scienziati hanno rimosso la consistenza e l’odore per togliere ogni indizio che potesse orientare la differenza e verificato che il 64% dei partecipanti poteva distinguere un campione di acido grasso dagli altri gusti.

Tra l’altro, la scoperta è che il sapore dell’ oleogusto (questo il vero nome del gusto di grasso) non è buono come si potrebbe pensare. “E’ molto sgradevole, simile a cibo rancido. Di solito provoca un riflesso del vomito”, ha detto l’autore dello studio Richard Mattes, professore di Scienza della Nutrizione, “eppure ci piace perché si mescola bene ed esalta il meglio di altri sapori, proprio come l’amaro nel caffè o nella cioccolata”.

 

 


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